martedì 14 ottobre 2014

Recensione: " Il signore delle mosche " di William Golding

Se non sapete ancora l'esistenza di questo ragazzo, prendetevi qualche minuto è aprite youtube - altrimenti non giudicatemi male se l'ho appena scoperto.
 Questo ragazzuolo, che si è dato il nome d'arte Paint, ha composto e cantato delle canzoni (se così vogliamo definirle) pazzesche, che hanno fatto uscire tutto il mio lato da fangirl. Ha fatto video in cui canta cosa succede dopo il "...e vissero per sempre felici e contenti" delle fiabe che mi hanno fatto morire dal ridere (clicca qui) , e in 99 secondi racconta l'intera saga del signore degli anelli  (oppure qui), oppure quella di Harry Potter (questo è il migliore).
Ho deciso che lo amo. 

Ma bando alle ciance, ho iniziato a seguire gli obbiettivi del mio Blogger Love Project, e ho quindi letto un libro classico, che avevo anche come arretrato! 

Titolo: Il signore delle mosche
Autore: William Golding
Edizioni: varie

Trama: Il Signore delle Mosche non nasce come distopia, lo diventa. C'è una guerra nucleare, però è lontana, combattuta su altri fronti. Un gruppo di bambini e ragazzi, fra i sei e i dodici anni, precipitano con l'aereo su un'isola deserta. L'intenzione di chi li ha messi su quell'aereo è di salvarli, di preservarli nell'innocenza. Tutto intorno sono palme, alberi da frutto, vegetazione lussureggiante. Non c'è nessun adulto che dica ai ragazzi cosa fare, nessuno che li obblighi a finire i compiti, ad alzarsi la mattina per andare a scuola. E loro, tornati a uno stato di natura, si fanno prendere dagli istinti più primordiali e brutali. E noi, ci chiede infine il romanzo, noi che cosa faremmo, se ci trovassimo nelle stesse condizioni?
Recensione: La storia si apre con il naufragio di un gruppo di bambini e ragazzi, tra loro sconosciuti, che approdano su un isola apparentemente deserta. Questi dovranno riuscire a sopravvivere senza l'aiuto dei grandi, rincominciando tutto da zero, e cercando di capire come muoversi nell'isola. Costruiranno dei rifugi, delle leggi, si organizzeranno in pattuglie e accenderanno un falò per segnalare la loro posizione ad eventuali navi di passaggio. Ma sarà sufficiente? 
Ma soprattutto, l'isola è davvero deserta? O all'interno nasconde pericoli e trappole? O forse sono proprio gli stessi ragazzi il pericolo gli uni per gli altri? 
Tutto questo alone di mistero e questo senso di sopravvivenza sono la cosa che più ho apprezzato del libro, insieme al legame che i ragazzi poi instaurano con la natura. È come se loro dovessero riscoprirsi nel nostro vero ambiente naturale, lontano dai comfort che la società garantisce. Diventano parte dell'isola e seguono i ritmi della rigogliosa natura che fiorisce.
Inoltre, quella che ci offre questo libro è una visione di come iniziano i rapporti tra la gente e di come si instituisce una società. Di come spesso le persone in pericolo e per colpa dell'insicurezza scelgano di seguire gli ordini dei regimi totalitari, o comunque di sottostare a un capo.

Il problema de Il signore delle mosche sono le descrizioni: troppo lunghe, abbastanza noiosette e tutte uguali. Spesso mi hanno distratto dal vero punto del libro e mi hanno fatto addormentare. 

Ci viene subito presentato il personaggio principale, Ralph, che poi diventerà anche il leader del gruppo. Ralph è un ragazzo onesto e altruista, anche se non troppo sveglio secondo me. (Ma chi lo è a 12 anni? - Non fraintendetemi dodicenni, non ce l'ho con voi). Ma così si bilancia benissimo con il suo migliore amico Piggy, uno tutto cervello e niente muscoli con una miasma che lo penalizza, che però aiuta Ralph a prendere le giuste decisioni e farlo ragionare. 
In generale, tutti i personaggi mi sono molto piaciuti e li ho trovati molto caratterizzati e con il loro giusto spazio (ho amato i gemelli Sammeric!). 


Ultima nota: amo le ultime edizioni dei classici della Mondadori!  (->) Sono bellissime! Adoro l'effetto delle pagine vecchie e il bordo nero che hanno *-* li voglio tuttiiiii 




Voto: EmojiEmojiEmojiEmoji


Ginny


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